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ARIANNA CASALE, ANDREA ROSADA E MARINA CASTROVILLARI: “Regione Sicilia”

Monreale

La cittadina di Monreale si trova a pochi chilometri da Palermo su uno sperone roccioso dal quale si può ammirare tutta la Conca d’Oro, trova le sue origini da un villaggio arabo, in epoca normanna il centro diventa  riserva di caccia dei regnanti dove vi costruirono una residenza.

Nel  1171 re Guglielmo II, dopo un sogno in cui gli era apparsa la Madonna, diede inizio alla costruzione di un immenso complesso che comprendeva il duomo, l’abazia benedettina ,il palazzo reale e il palazzo arcivescovile. Il complesso è un capolavoro del Medioevo italiano in cui le espressioni della cultura islamica, bizantina e romanica concorrono alla realizzazione di una costruzione splendida. Normanne sono le due torri massicce che inquadrano la facciata, che però non conservano la forma originale poiché, in seguito ad un fulmine agli inizi del 1800, una è rimasta mutilata, di origine normanna sono anche l'alta abside fiancheggiata dalle due absidi minori, la pianta basilicale e quindi la struttura del duomo. Di chiara impronta islamica è invece la decorazione delle absidi delle quali si gode la vista migliore da via dell'Arcivescovado. Sempre su questa via si possono ancora vedere tracce dell'originario palazzo reale oggi inglobato nel palazzo arcivescovile.

Il portico atre arcate presente in facciata, tra le due torri normanne, è del 1700, si erge su colonne doriche ed è coronata da una balaustra. Il portico inquadra uno splendido portale a ogiva i cui battenti in bronzo sono del maestro Bonanno Pisano che narra su 42 formelle (pannelli) vicende bibliche alle quali associa scritte esplicative in lingua volgare.

L’interno del duomo è molto vasto, è diviso in tre navate da antiche colonne che reggono archi a sesto acuto di tipo arabo.

L’intero edificio è rivestito all’interno da mosaici risalenti al tempo di Guglielmo II. La narrazione, che si estende per ben 7584 m², racconta tutta la storia del cristianesimo: l’attesa di Cristo, la sua vicenda terrena e ciò che è avvenuto dopo la sua morte e risurrezione.

DuomoA destra della facciata del duomo vi è l’ingresso al chiostro del convento dei Benedettini.

Il chiostro è a forma quadrata con il lato di 47 metri, gli archi ogivali che circondano il cortile sono sorretti da 228 colonne con svariate decorazioni: intarsi a mosaico o intagliate ad arabeschi.

In un angolo del chiostro vi è un recinto quadrato ad arcate , al centro vi è una fontana. Sopra il lato del chiostro opposto alla chiesa si erge l’alto muro di un lato dell’antico convento Benedettino. 

Selinunte

Regione SiciliaSelinunte si trova sulla costa sud-occidentale della Sicilia.  Era una antica città greca e oggi è un grande sito archeologico.

Selinunte venne fondata dai greci verso la metà del 600 a.C. e il suo nome deriva da “selinon”, nome greco del prezzemolo selvatico che abbonda nella zona.

Quando, all'inizio del V secolo divampò la guerra fra Greci di Sicilia e Cartaginesi, Selinunte si alleò dapprima con Cartagine e dopo passò a Siracusa. In questo periodo la città crebbe molto e si andò a scontrare con gli interessi di predominio di Segesta, e proprio Segesta, alleata coi Cartaginesi, la sconfisse duramente nel 409 a.C..

La città di Selinunte venne distrutta e la popolazione massacrata, la distruzione venne poi completata dai Romani alla fine della prima guerra punica. Nel medioevo di Selinunte si perde anche il nome, complice un violentissimo terremoto che cancellò le poche strutture superstiti. Nel 1600, lo storico Tommaso Fazello identifica l’area dell’antica città, ma solo nel 1800 hanno inizio gli scavi grazie a due archeologi inglesi, Harris e Angell.

Il complesso archeologico di Selinunte si divide in quattro zone: l’acropoli, la città antica, i templi orientali e il santuario della Malophoros.

La città antica sui trova sulla collina a nord dell’acropoli, recentemente sono stati portati alla luce dei resti di una strada e di varie case.

L’acropoli si erge su un altopiano sul mare, la cinta muraria che la circonda è della fine del VI secolo a.C. ed è costruita con materiali di strutture difensive precedenti. L’acropoli è attraversata da due strade, ben visibili sono la porta nord e la porta murata est. Sono presenti cinque templi oltre a molti altri edifici di culto e pubblici.

Fuori dall’acropoli, ad ovest vicino al fiume Modione, si possono trovare i resti del santuario della Malophoros, dedicato a Demetra, dea della fertilità.

I templi orientali, sono i più imponenti di Selinunte e si trovano ad est dell’acropoli, nell’entroterra. 

Segesta

Abbiamo visto come la città di Segesta fosse in contrasto con quella di Selinunte e come quest’ultima ebbe la peggio. Ma anche Segesta venne distrutta verso la fine del IV secolo da Siracusa in quanto alleata di Cartagine. Segesta ritrova poi la prosperità grazie al vicino porto di Castellamare, particolarmente importante in età romana seguito però da un lento decadimento conclusosi con l’arrivo dei Vandali e dei Saraceni.

Di Segesta rimangono solo alcune tracce dell’antico abitato ma è stato miracolosamente intatto il tempio in purissimo stile dorico che da 2500 anni si erge sul brullo paesaggio circostante. Il tempio non presenta alcuna copertura, alcuni studiosi la reputano perciò incompiuta mentre altri credono che sia stata una scelta quella di lasciarlo deliberatamente aperto al cielo poiché lo scopo era quello di dare magnificenza a un’area ove si svolgevano sacri riti indigeni. Sulla collina vicina a quella dove si erge il tempio, si trova il teatro, databile attorno alla metà del III secolo a.C., a differenza degli altri edifici simili il teatro di Segesta è rivolto verso nord forse perché si è voluto far godere della vista sulle colline e sul mare lontano.

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