MILANO – «Mi prendo tutte le responsabilità, se la squadra è entrata con terrore nelle gambe e nel cuore vuol dire che l'allenatore non ha preparato bene la gara sul piano tattico e psicologico». Marcello Lippi ha la faccia cupa. Il commissario tecnico si presenta in conferenza stampa dopo una delle pagine più buie della storia del calcio italiano. E dopo l'eliminazione dal Mondiale sudafricano chiede scusa a tutti.
«Ho ritenuto che questa squadra potesse fare delle cose, ma evidentemente non l'ho preparata a dovere – spiega. – Tutto mi sarei aspettato, fuorché che la squadra si esprimesse come nel primo tempo». Deluso dai giocatori? «Credo ancora fortissimamente in loro, non è una questione di sopravvalutazione. Ma non si può pensare che l'Italia sia quella che ha giocato stasera».
Quattro anni fa il trionfo, ora il fallimento. « Mi dispiace da morire per tutti: mi dispiace da morire chiudere così quattro anni fantastici, per me, per i tifosi, per la federazione e per tutti». Lippi non accampa scuse: «Mi assumo completamente la responsabilità delle mie scelte, di quello che è successo e di come ho presentato la squadra in queste tre partite». Il futuro? «In bocca al lupo al mio successore. Ora non voglio tornare subito ad allenare, mi riposerò qualche mese. Sono pronto a tutti i processi, figuriamoci. Ci sono stati già prima ancora del Mondiale… Comunque mi sono già auto-condannato». – CORRIERE DELLA SERA